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La Guida 2019 ai ‘Locali storici d’Italia’ da quest’anno è anche su app. Il ministro Centinaio: puntare sul turismo alto-spendente che diventa opinion maker, raccontando e promuovendo l’Italia nel mondo. Palmucci, Enit: settimana prossima presentiamo il piano annuale – VIDEO

Duecentoquindici locali per quasi 40mila anni di storia, un itinerario nell’Italia da gustare tra prime volte, curiosità, record e ospiti illustri dei più antichi ristoranti, hotel e pasticcerie cult. È la Guida 2019 ai “Locali storici d’Italia”, il volume gratuito curato dall’omonima associazione e presentato oggi a Milano, lanciato per la sua 43^ edizione per la prima volta anche in formato app. “Questi locali rappresentano dei veri e propri ‘musei dell’ospitalità’ – spiega Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali Storici d’Italia -, una risorsa eccezionale per il turismo culturale che consente di scoprire concretamente, attraverso testimonianze, arredi e ricordi, il patrimonio storico del nostro Paese”.

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La guida è stata presentata alla presenza, oltre che di Enrico Magenes, del ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, del segretario generale associazione Locali storici d’Italia, Vanna Chessa, del curatore della Guida, Gabriele Conta e della professoressa Magda Antonioli.

Nell’occasione il ministro Centinaio ha detto che “occorre puntare sul turismo alto-spendente che diventa opinion maker, che racconta e promuove l’Italia nel mondo. E i locali storici devono diventare ambasciatori di questo turismo, anche per i connazionali”.

Presente anche Giorgio Palmucci, presidente di Enit il quale ha annunciato che la prossima settimana sarà presentato il piano annuale dell’Agenzia nazionale italiana del turismo. “L’obiettivo”, spiega Palmucci, “è promuovere all’estero il Paese Italia in modo coordinato e declinato in base al tipo di turista. Non dobbiamo solo cercare nuovi turisti ma anche fidellizzare quelli che abbiamo per farli tornare”.


Guida 2019 ai “Locali storici d’Italia”

Baluardi dello stile e del gusto made in Italy, i locali storici inseriti nella Guida sono infatti attivi in media da circa 180 anni e sono guidati nella metà dei casi da 2 o più generazioni della stessa famiglia, con storie che scavano nel passato fino a toccare le 12 generazioni. È il primato della famiglia Allegrina-Fontana, dal 1702 al timone del Ristorante Corona di San Sebastiano Curone (AL), seguito in provincia di Bolzano dall’Hotel Cavallino Bianco di San Candido – Innichen con la famiglia Kühebacher, giunta a 10 generazioni, e dall’Hotel Elefante di Bressanone con gli Heiss-Falk, a 8. A raggiungere le 7 e 6 generazioni sono rispettivamente 4 e 5 locali, mentre sono ben 16 quelli con la stessa famiglia alla guida da 5. Tra i più longevi, spiccano le storie pluricentenarie dell’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo di Venezia e del Ristorante Oste Scuro Finsterwirt di Bressanone, nati entrambi nel 1200, e della Locanda del Cerriglio di Napoli, di “soli” 88 anni più giovane.

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Sul fronte delle dimensioni, si trovano a Torino i più piccoli locali storici del Belpaese, il Caffè Mulassano e il Caffè al Bicerin, ma bisogna spostarsi a Padova e Ascoli Piceno per ammirare gli spazi più grandi, con il complesso monumentale del Caffè Pedrocchi e la palazzina sulla piazza del Popolo del Caffè Meletti. E le sorprese continuano nelle sale interne: con oltre 300 opere esposte l’Antico Caffè Greco di Roma è la più grande galleria d’arte privata al mondo aperta al pubblico, mentre sono i mobili originali Liberty del 1905 creati dal maestro ebanista milanese Eugenio Quarti a valere al Grande Albergo Ausonia & Hungaria del Lido di Venezia il premio per l’arredo più fedele all’originale.

Tra gli aneddoti più curiosi, il record per atti vandalici subiti nel 1987 dal Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, le cui vetrine furono vittime di dimostrazioni politiche per ben 87 volte, ma anche la lista dei debitori del Bar Jamaica di Milano, che nel 1922 vide l’allora direttore del “Popolo d’Italia”, Benito Mussolini, abbandonare il locale senza saldare il conto.

I Locali storici, tutelati e valorizzati da 43 anni dall’Associazione, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale), ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri. Con 35 Locali recensiti, il Veneto è la regione più rappresentata, seguita da Lombardia (32), Toscana (28), Piemonte (22), Liguria (21) e Campania (20).

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