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Valeria Raciti è la vincitrice dell’ottava edizione di MasterChef Italia


Valeria Raciti è la vincitrice dell’ottava edizione di MasterChef Italia . La segretaria 31enne di Aci Sant’Antonio (Catania) ha battuto Gilberto Neirotti e Gloria Clama in una finale piena di colpi di scena e di emozioni.
Per Valeria – celebrata sotto una pioggia di coriandoli dai parenti, dagli altri cuochi amatoriali in gara e dai quattro giudici Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli – il premio consiste in 100.000 euro in gettoni d’oro e nella possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette, edito da Baldini&Castoldi.

Alessandro Bigatti (33 anni, di Lodi, impiegato nel settore commerciale dell’azienda di famiglia) è stato eliminato nella semifinale del programma.

Nel corso della finale, Gilberto, Gloria e Valeria hanno avuto due ore e mezza per preparare un intero menu degustazione, raccontando se stessi e la propria idea di cucina.

La vincitrice ha proposto “Fra me e me”, un menu con cui dimostra che il rispetto nei confronti della sua terra non è solo un traguardo, bensì un punto di partenza verso nuovi orizzonti.
Tra i suoi piatti ci sono l’entrée “C’era una volta”, una rivisitazione di una bruschetta, con pane di Altamura e sferificazione di pomodoro; un antipasto con un cannolo di alici marinate, ripieno di battuto di melanzane, aria di prezzemolo, mandorle tostate, salicornia e uova di trota; il primo “Incontro tra tradizione e innovazione”, spaghetti ai ricci di mare, spuma al cocco e alghe; i secondi “Gli opposti a volte si attraggono” (guancia di vitello e gambero crudo con bisque al Marsala e giardiniera di radici e germogli), e “Piccione al tè Oolong Phoenix” (piccione al tè Oolong Phoenix con patate alla barbabietola e bietoline rosse); il dessert “Lieto fine”, gelato alla ricotta su terra al pistacchio con coulis di lamponi e spugna di agrumi.

Prima di approdare nel cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, Valeria era una segretaria amministrativa. Di sé racconta: «L’amore per la cucina è nato con me, non ricordo un punto effettivo d’inizio… da piccola stavo spesso da mia nonna e lei era praticamente sempre ai fornelli, cucinava per tutti, quando mia madre mi passava a prendere di ritorno da lavoro avevo con me quasi sempre il gavettino con la cena preparata da lei. Così, sin da bambina, quando capitava che restavo a casa da sola, anch’io per farle trovare qualcosa di pronto mi mettevo a preparare le ricette più improbabili, immangiabili certo, ma sono servite sicuramente da esercizio. La mia voglia di sperimentare non finisce mai!». La nonna, dunque, mancata da pochissimo, durante tutta la gara è stata la sua «musa ispiratrice», tanto che, prosegue Valeria, «quando assaggiavo qualcosa preparata da lei pensavo che non potesse esisterne una versione migliore»: per questo, aggiunge la trionfatrice dell’ottava edizione di MasterChef Italia, «spero che qualcuno un giorno provi queste stesse sensazioni mangiando i miei piatti».

Qui, invece, in dettaglio i menu degli altri due aspiranti chef.
Gloria Clama (40 anni, Tolmezzo, in provincia di Udine, operaia mulettista) ha presentato “Guriuz”, che richiama i folletti mitologici che vivono nei boschi della sua terra d’origine, la Carnia, con cui vuole portare la magia del bosco; il menu è composto dall’entrée “Rùat”, a base di trota marinata con uova di pesce, tartufo, pompelmo, arancia, asparagi e Fran; l’antipasto “Sconfinando”, canederlo con salsa al cavolo viola, senape e speck; il primo “La leggenda dei Guriuz”, cjarsons con ripieno di erbe spontanee, uvetta, cannella; il secondo “Cervo e licheni”, controfiletto di cervo alla camomilla, licheni, funghi e verdure baby con affumicatura al larice; il dessert “Mousse al fieno di montagna”, spuma di fieno con granita al profumo di abete, salsa alle fragoline e lamponi.

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Gilberto Neirotti (23 anni, Verona, studente di giurisprudenza), nel corso dell’intensissima sfida finale ha creato il menu “Dal Mediterraneo al Pacifico, un viaggio di sola andata”, con cui portare agli chef sia sapori semplici e mediterranei sia più lontani e ricercati. Vi erano due entrée: un gambero marinato con agrumi, caviale e crema di burrata; e dashi di funghi, canestrello scottato, riccio essiccato e maionese alla liquirizia; a seguire, come antipasto, pil-pil con baccalà in olio cottura e tuorlo liquido; come primo un risotto alla zucca, gelatina di Amarone, tartufo bianco e aria di Monte Veronese; come secondo “Glacier 51 su acqua di pomodoro e fondale di mare”, con vongole e salicornia su acqua di pomodoro; infine, come dessert, gelato al lemongrass e zenzero su crumble di cacao amaro, fichi caramellati, spuma di cioccolato bianco e lamponi liofilizzati.

Food ESG Affairs

TM

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